La quarta cappella a sinistra è dedicata a santa Lucia, come attesta la scritta in latino posta alla sommità dell’ancona: Sancta Lucia ora pro nobis, ovvero “Santa Lucia prega per noi”.

La pala d’altare, di un autore non ancora identificato ma sicuramente di area emiliana, operante nella seconda metà del Seicento, non presenta solo santa Lucia, Compaiono infatti nella parte bassa del dipinto ben quattro santi, mentre in alto, attorniata da una ghirlanda di piccoli angeli svolazzanti, c’è la riproduzione della ben nota immagine della Madonna della Ghiara (alla quale era stato  dedicato nel 1619 il grande Santuario).

In primo piano, come si è detto, vi sono quattro figure di santi. In primo piano, vediamo a sinistra santa Lucia, inginocchiata, che offre su un piatto i propri occhi (secondo un’immagine già molto diffusa, benché non rispondente alla storia del suo martirio); a destra, san Carlo Borromeo, un santo all’epoca “moderno” (morto nel 1584 e dichiarato santo nel 1610), riconoscibile, come in tanti altri quadri, per l’abito vescovile (fu arcivescovo di Milano), per la Croce fissata con devozione, e … per il profilo marcato del suo naso. Alle sue spalle è san Francesco, col caratteristico saio di colore bruno, rivolto in atto di venerazione verso la Madonna e il Bambino, mentre dietro santa Lucia compare una figura che non riconosciamo subito. Si tratta di san Simone, un apostolo poco noto. Non è il Simone che Gesù chiamò Pietro ma Simone detto il Cananeo o lo Zelota. Lo identifichiamo perché tiene nella mano destra una grossa sega, che fu lo strumento del suo martirio secondo i racconti della tradizione Isidoro di Siviglia, Jacopo da Varagine ed altri).

Il quadro ha un’impostazione tradizionale, con le figure disposte a piramide. In basso al centro, si apre uno spazio con un bel paesaggio, che dà profondità alla scena. Si vede una casa su una collina, dietro la quale si innalza un castello; questo domina un fiume orlato di pioppi, che scorre lungo altri colli o monti. Il cielo sereno e luminoso si riflette nelle acque, altrettanto chiare e luminose.

S.L.

 

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